L’Astrologia evolutiva – definita anche ‘umanistica’ o ‘dinamica’ – è un potente strumento di conoscenza di sé che poggia su una concezione unitaria del cosmo. Fu proprio Carl Gustav Jung ad utilizzare per primo l’astrologia per esplorare le profondità della psiche, recuperando la visione che era stata gnostica, ermetica e platonica di un legame simbolico fra microcosmo e macrocosmo, fra Terra e Cielo:
Sembra che ciò che possediamo, come conoscenza più intima e segreta di noi stessi,
sia scritto nei cieli. Per conoscere il mio carattere più individuale e più vero
devo frugare i cieli, non riesco a vederlo direttamente in me stesso…
Probabilmente, dunque, esiste qualche collegamento, nell’inconscio dell’uomo,
con – si potrebbe dire – l’universo.
(Carl Gustav Jung)
Un’Astrologia che parta da questa visione olistica della relazione uomo-universo, annulla ogni separazione, ogni rapporto di causa-effetto fra Cielo e Terra: macrocosmo e microcosmo sono l’uno il riflesso dell’altro e la relazione che li lega è di tipo simbolico. Potremmo dire più precisamente che il simbolo sia il principale indicatore della connessione nascosta fra le membra apparentemente separate del cosmo, in grado di rivelarci in modo epifanico come la nostra anima sia un riflesso del cielo e lo contenga in sé. L’etimologia greca della parola “simbolo” significa non a caso ‘mettere insieme, conchiudere’.
In questo senso, possiamo leggere nel tema o oroscopo natale il ritratto del nostro mondo interno: come una ‘mappa’ che ci permette di orientarci nella geografia, spesso misteriosa, della nostra anima, dove i contenuti consci ed inconsci sono simboleggiati dai pianeti, dai loro aspetti reciproci, dalla loro disposizione nel grafico zodiacale. Potremmo dire, in altre parole, che gli astri indichino i potenziali racchiusi nel nostro seme, i quali, se vissuti al meglio, possono portare la pianta della vita a fiorire e a dare i suoi frutti migliori. Per questo nell’ottica evolutiva nessuna configurazione planetaria può essere considerata ‘buona’ o ‘cattiva’, ‘fortunata’ o ‘sfortunata’. Essa è piuttosto la personalissima miscela che ci rende unici.
In quanto strumento di autoconoscenza, l’Astrologia evolutiva non è dunque né deterministica né tantomeno predittiva: si interessa a ciò che accade dentro di noi, non fuori. Gli eventi sono interessanti solo in quanto specchio della realtà interna, concretizzazioni dei nostri nodi.
Una bellissima frase di Shiwananda dice: “Il contrario dell’amore non è l’odio, il contrario dell’amore è la paura”. Ecco, l’astrologia evolutiva non intende controllare il futuro, perché questa pretesa muove sempre dalla paura: vuole piuttosto aiutarci a riconoscere il nostro posto nel mondo, fluire nella corrente della vita, celebrare il matrimonio d’amore fra Terra e Cielo in grado di dare un senso alla nostra esistenza.
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ASTROLOGIA EVOLUTIVA E ASTROGENEALOGIA
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